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Attenzione alla processionaria del pino

Da febbraio state lontani dai bruchi della processionaria che causano reazioni cutanee e allergie. 

Il Dipartimento del territorio, in accordo con l’Ufficio del medico cantonale, ha comunicato che a partire da febbraio e marzo si potranno osservare spostamenti di larve pelose di lepidotteri (bruchi) lungo i tronchi degli alberi e sul terreno, sia in giardini sia in bosco. Il fenomeno è presente in alcune aree del Cantone Ticino.

 

Cos’è la Processionaria del pino

È una farfalla le cui larve (o bruchi) si sviluppano sulle conifere, in particolare i pini, arrecando danni alle piante e causando a persone e animali reazioni cutanee irritative e allergiche, a volte allergie gravi. Le larve della Processionaria del pino sono presenti sulle piante dall’autunno fino alla primavera. Una volta raggiunta la maturità, scendono lungo i tronchi in lunghe file fino al suolo, dove si interrano per trasformarsi prima in crisalide e poi in adulto. La comparsa di questi ultimi si registra in estate, ma un numero variabile di crisalidi può arrestare lo sviluppo e dare luogo agli adulti dopo qualche anno.

 

Identificazione

Mentre in autunno risulta difficoltosa l’individuazione dei primi nidi, nel periodo invernale la presenza di questo insetto è agevolmente rilevabile grazie alla vistosità dei grossi nidi biancastri di svernamento, costruiti sulla parte più soleggiata delle chiome delle piante ospiti. Le larve mature hanno capo nero e corpo grigiastro, su cui spicca il rosso fulvo dei ciuffi di peli urticanti; lateralmente sono presenti lunghi peli biancastri e il colore tende al giallastro.

 

Danni

Nel corso di forti attacchi i pini colpiti possono essere completamente privati degli aghi. Infestazioni ripetute per più anni influiscono negativamente sugli accrescimenti e possono inoltre indebolire le piante al punto da predisporle a successivi attacchi di insetti e patogeni di debolezza. Le infestazioni di Processionaria del pino rivestono una non trascurabile importanza igienico-sanitaria, poiché a partire dal terzo stadio larvale le larve portano sul dorso peli urticanti, conformati come dei piccoli arpioni, che possono essere facilmente liberati nell’aria e trasportati dal vento. Questi peli urticanti possono causare dolorose infiammazioni se vi è un contatto con la pelle e anche gravi reazioni se inalati.

 

Precauzioni da adottare

  • Non avvicinarsi e non sostare sotto piante infestate.
  • Tenere i cani al guinzaglio nelle zone di presenza dei nidi.
  • Raccomandare ai bambini di non toccare i bruchi in fila.
  • Non tentare di distruggere i nidi con mezzi artigianali, poiché ciò favorisce la diffusione nell’ambiente dei peli urticanti.
  • A fine inverno-inizio primavera, quando si possono osservare con particolare frequenza le processioni di larve lungo i tronchi o sul terreno, evitare di raccogliere i bruchi senza protezioni e con mezzi inadeguati (scope, rastrelli, ecc.)
  • Lavare abbondantemente frutti e prodotti di orti in prossimità di pini infestati.

In caso di contatto di persone o animali domestici con i peli urticanti possono manifestarsi reazioni cutanee con prurito e, in individui predisposti, reazioni allergiche anche importanti. Generalmente è sufficiente lavare la pelle (ev. corpo e capelli) con acqua e sapone. Per asportare peli ancorati alla pelle si può usare del nastro adesivo. In caso di forte prurito la polvere di talco mentolato calma la pelle. 

 

Le rare situazioni di reazione allergica generalizzata (sintomi respiratori), oppure di congiuntivite causata dal contatto di peli urticanti con gli occhi, o ancora di ingestione di peli o larve, richiedono l’intervento medico.

 

In caso di contatti accidentali con larve o nidi è consigliato manipolare gli indumenti con guanti e lavarli a temperatura non inferiore a 60°, fare una doccia ed evitare di grattarsi.

 

Interventi possibili

Per quanto riguarda i giardini si consiglia di eliminare i nidi, proteggendosi in modo adeguato con guanti e vestiti lunghi e eventualmente mascherine, tagliando i rametti sui quali si trovano i nidi, assicurandosi che all’interno vi siano ancora le larve e immergendoli in acqua molto calda contenente abbondante sapone di Marsiglia. In questo modo le larve vengono completamente annientate. Particolare attenzione deve essere prestata alla sicurezza durante questa operazione, in considerazione della posizione dei nidi alle estremità delle chiome degli alberi e alle conseguenti possibili cadute. Si consiglia di affidare queste mansioni a personale qualificato.

 

Per ulteriori informazioni rivolgersi a:

 

Dipartimento del territorio

Giorgio Moretti, Capo dell’Ufficio della selvicoltura e del Demanio, giorgio.moretti@ti.ch, 079/472.58.03

 

Dipartimento della sanità e della socialità

Giorgio Merlani, Medico cantonale, giorgio.merlani@ti.ch, 091/814.40.05

 

Foto: un nido di processionaria del pino (copyright Canton Ticino).

Martedì 12 Febbraio 2019Ritorna
Un nido di processionarie del pino.

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